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Post - Dario

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Killifish Annuali / Re: Nothobranchius Guentheri Zanzibar
« il: 23 Luglio, 2010, 16:00:16  »
ma come fa a soffocare un pesce???? ;D

credo che succeda quando non riesce a far passare abbastanza acqua attraverso le branchie

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Killifish Annuali / Re: Nothobranchius Guentheri Zanzibar
« il: 19 Luglio, 2010, 06:21:30  »
Per "pipetta" intendi quelle tipo contagocce o una siringa?
...perchè anche le siringhe per es. da 60ml hanno all'inizio una parte più fina che volendo si può tagliare, quindi proverò così...

le pipette sono pipette e NON siringhe ... ad una estremitá la punta stretta dove aspiri dato  che devi aspirare avanotti e non artemie, accorciandola il diametro aumenta.

Il vantaggio della pipetta (da 3 millilitri) é che dalla parte opposta di dove aspiri hai un "palloncino" che schiacci prima di metterlo in acqua ...avvicini lentamente la punta della pipetta alla vittima e rilasci la pressione sul palloncino che aspira l'avanotto ... con la pipetta lavori quindi con una sola mano mantre per la siringa devi usarle entrambe

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Killifish Annuali / Re: Nothobranchius Guentheri Zanzibar
« il: 18 Luglio, 2010, 16:55:26  »
no, a dire il vero sono passati solo 3 giorni...
Per spostarli io proverei ad usare un cucchiaio, perchè con la siringa non mi fido.
[/quote


prova con una pipetta di plastica, tagli la parte troppo sottile e se ancora non ti fidi applichi un pezzo di tubetto per l' aria che ha un diametro superiore ... per esercitarti alla caccia all' avanotto prova con un pezzettino di torba ...poi cominci a fare la posta agli avanotti muovendoti lentamente e parlandogli dolcemente ... è molto divertente.

buona caccia

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Killifish Annuali / Re: simpsonichthys whitei
« il: 17 Luglio, 2010, 07:04:44  »
Da quello che ricordo dovrebbero essere di Oscar Sanchez Diezma. La location dovrebbe essere o Barra de Sao Joa o Inoha.



Nematolebias whitei BSJ-95/03
dal sito web di Oscar Sanchez Diezma   
http://killiometrocero.blogspot.com/2009/10/mi-lista-de-killis.html

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Generale / Re: schiuditoio artemie
« il: 09 Luglio, 2010, 16:25:54  »
la porosa è un impiccio se, come me, si aspirano i naupli direttamente dal tubo, avendo ovviamente cura di farlo stare ben fermo nel tappo della bottiglia rovesciata, ma non credo che sia deleterio in altro modo

gli è che io NON raccolgo i naupli con lo stesso tubino della porosa ma
tolta la porosa / tubo dell' aria lascio riposare il tutto per 5-10 minuti senza rovesciare la bottiglia
ed uso un tubino rigido (reperibile nei negozi di acquari) lungo come tutta la bottiglia e
collegato ad un tubo flessibile tipo aria per aspirare i naupli che finiscono nell' apposito retino
poi lavo i naupli sotto il rubinetto ed alla fine
rovescio il retino dentro un contenitore aiutato dalla pressione dell' acqua del rubinetto
poi comincio il giro aspirando i naupli con una pipetta e li distribuisco nelle varie vasche
cominciando con i giovanili (doppia razione) e finendo con gli adulti

Trovo che la aspirazione con un tubo rigido sia più precisa che col tubo morbido
sto attento che il fondo del tubo non tocchi MAI il  fondo della bottiglia e quando lo immetto nella bottiglia
soffio sulla superfice per evitare di aspirare gusci o artemie non ecclosionate dopodichè lo muovo lentamente cercando le  più alte le concentrazioni di artemia, ovvero dove c'è più luce.

Anni fa coprivo i 3/4 superiori della bottiglia con uno straccio e questo credo accellerasse la discesa delle artemie verso la luce.

E' molto probabile che altri allevatori si trovino meglio con altri sistemi ... io per il
momento non cambio ma volentieri leggerò come fanno gli altri :-)



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Generale / Re: schiuditoio artemie
« il: 09 Luglio, 2010, 11:54:39  »
Io sapevo che la porosa non andava messa... :-\

la porosa la puoi mettere o no ... io l' avevo in un cassetto e la sto usando da una settimana senza problemi la necessità è di tenere ossigenata ed in movimento l' acqua salata per cui con o senza porosa è solo una questione di scelte : ma se non l'hai già non serve comprarla :-)

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Generale / Re: schiuditoio artemie
« il: 09 Luglio, 2010, 11:18:46  »
mi sono convertito allo schiuditoio con bottiglia+areatore

 ;D ;D ;D

Chi di voi lo usa?

bottiglia e tubo aria con pietra porosa che dal collo si appoggia al centro del fondo della bottiglia
media intensità per le bolle le prime 24 ore poi diminuisco

però ho letto che si possono schiudere anche senza areatore

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Generale / Re: Reportage Africa
« il: 06 Luglio, 2010, 17:50:23  »
Molto ben presentato Silvio, l' unico appunto che mi permetto farti è quando fai riferimento alle tue esperienze di allevamento che spero vorrai ampliare con qualche dettaglio per permettere a noi Europei evitare errori.

Alla prossima, Dario

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Killifish Annuali / Re: Fibra di cocco e altri substrati
« il: 03 Luglio, 2010, 17:11:14  »
Non credo che la cosa sia molto praticabile. O almeno lo è se qualcuno ha un immenso tempo da perdere.
In una buona vasca da riproduzione con qualche decina di esemplari le uova deposte possono essere anche centinaia.

Temo che stiamo perdendo il filo del discorso e non sono sicuro che siano molti gli appassionati con "buone vasche di riproduzione con qualche decina di esemplari" ... se poi le torbe vengono raccolte ogni tre settimane magari le uova saranno migliaia ... e allora ?

Stavamo valutando la POSSIBILITA' che le uova vengano conservate in un supporto DIVERSO da quello usato per la deposizione pensando al Manuale per i neofiti (come me) quindi immaginiamo una vaschetta ed una coppia di riproduttori ed un contenitore con la fibra.

Non ho dubbi che l' appassionato cercherà le uova e le contarà, forse non lo farà sempre e forse non lo farà per sempre ma certamente non la cosiderarà una "immensa perdita di tempo"




Personalmente non mi sono mai messo a contare le uova e per estrarle e metterle da un'altra parte nemmeno quando le ho vendute. Mi sono limitato a constatare che risucivo a contare almeno 20 uova in 5 minuti, questo significa che in un sacchetto WS ce ne sono almento tre volte tante.
Didier (che le vende) ha enormi sacchetti pieni di torba (e uova) e le separa (le conta) al momento di proporle per la vendita e usa (poca) della stessa torba di incubazione.
La mia opinione è sempre stata quella di rendere le cose più semplici possibili perchè la troppa complicazione il troppo tempo speso dietro a quello che dovrebbe essere una passione o un hobby se vogliamo possono trasformarlo in una ossessione oppure in una dismissione.
Roberto

Sinceramente mi auguro che nessuno trasformi un hobby, o altra attività, in una ossessione ...  ma il tempo dedicato all' hobby dovrebbe invece essere il più lungo possibile, proprio per la sua funzione terapeutica... certo che non dovremmo prenderci troppo sul serio ed avere la leggerezza di un nauplio di artemia

Detto questo credo che il compito del Manuale, perchè è di questo che dovremmo parlare, sia illustrare le varie opzioni e descrivere pro e contro sia per quanto riguarda i supporti che per quanto riguarda i contenitori e quantaltro toccherà descrivere come per esempio le belle immagini della Fibra di Palma di cui avevo già letto e che voglio sperimentare a mia volta.

Alla fine credo che la cosa più importante sia aver fatto capire le esigenze dei pesci e lasciato all' appassionato-a la dose di esperienza e la curiosità di provare altre soluzioni



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Killifish Annuali / Re: Fibra di cocco e altri substrati
« il: 02 Luglio, 2010, 20:44:04  »
ovviamente si tratta di Gnatolebias zonatus VPS 2007

http://elkilliclub.org/foro/index.php?topic=746.0

troverete un video sul nuovo biotopo di questa specie e noterete come è esteso e variato

buona visione, Dario

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Killifish Annuali / Re: Fibra di cocco e altri substrati
« il: 02 Luglio, 2010, 20:12:25  »
Stiamo parlano di annuali. Non ci sono ruscelli e l'acqua è ferma. Nella pozza c'è erba e piante acquatiche.
Spesso la pozza non si vede nemmeno tanto si confonde con il terreno e la relativa vegetazione circorstante.
Il substrato è fango fine per il primo strato poi e' suolo compatto (che trattiene l'acqua nella depressione)
Lo strato sottostante normalmente è argilloso.

Anche per gli annuali ci sono tanti biotopi diversi , probabilmente tanti quanti sono le specie che alleviamo e queste diversità hanno contribuito a creare tante specie così diverse.

Nel Manuale sarebbe bello riuscire a rappresentare con immagini diversi habitat, giusto per dare un' idea a chi sta cominciando ed ai curiosi in generale.

La prima immagina che mi viene in mente è un servizio di "Panaque" un appasionato esploratore-allevatore del Venezuela su una nuova location di Pterolebais zonatus dove i pesci stavano in superfice, all'ombra di alberi con grandi foglie e forse stavano aspettando la caduta di qualche insetto, certo, c'erano anche piante acquatiche. Cercherò di contattarlo per chiedergli le foto


Lo scopo non e' solo quello di trattenere un minimo di umidità ma anche quello di conservare al meglio le uova evitando infestazioni fungine e batteri per quanto possibile. Quindi oltre a trattenere l'umidità deve anche resistervi evitando dannose marcescenze.
Le uova degli annuali di solito si controllano al momento dell'insacchettamento poi dopo un mese o due e infine prima della fine del presunto periodo di diapausa. Se è bene controllarle non è bene farlo troppo spesso dato che invetabilmente si altera il microclima che si è creato all'interno della busta.

La distinzione che proponevo 'e tra substrato di deposizione che dovrebbe essere il più naturale e stimolante possibile e quello per conservare le uova che deve essere il più funzionale possibile. Oggi ho raccolto la prima "fibra-truciolato di cocco" di phasianus e verificherò se è più semplice trovare le uova ...che se però non trovo magari semplicemente è perchè non ci sono  ::) ::) ::)

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Killifish Annuali / Re: Fibra di cocco e altri substrati
« il: 02 Luglio, 2010, 06:41:40  »
non sò Filippo, l'unica cosa che ho notato è stata la muffa, per il resto non saprei, non avendo ancora provato altri substrati non ho un termine di paragone... :)
secondo te la muffa a cosa è dovuta? l'ho anche bollita prima di utilizzarla... :-X

dimenticavo, su 20 uova incubate in questa fibra, ne ho salvate solo 6 dalla muffa, schiusi perfettamente sani(nessun belly) e non sò se centra ma tutti maschi...

ora mi viene da pensare che questa stimolante discussione sta prendendo un risvolto diverso ... CREDO che una cosa sia offrire il substrato più naturale, più stimolante per la deposizione mentre ALTRA COSA è il substrato dove far maturare le uova durante la diapausa....

un ruscello a lento scorrimento in un bosco tropicale avrà un substrato molto variato composta da foglie in decomposizione, eventualmente "fibra di palma", ghiaietto o fondo di argilla compatta, etc

se il nostro obbiettivo è un substrato dove mantenere umide le uova, poterle controllare eliminando quelle ammuffite allora i materiali per la conservazione delle uova di annuali possono essere tanti e diversi.... forse :-)

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Killifish Annuali / Re: Fibra di cocco e altri substrati
« il: 01 Luglio, 2010, 16:29:46  »
Ha un qualcosa di simile a questo

http://www.terrarientechnik.de/images/product_images/info_images/1372_0.jpg

la foto illustra un blocco di sfagno pulito, sterilizzato e compresso di origine probabilmente
cilena dove verrebbe raccolto in modo sostenibile, ovvero lasciando lunghe tracce che poi si rigenerano riempiendo gli spazi vuoti lasciati dalla raccolta. Questo metodo di raccolta lo rende esportabile ed ha sostituito lo sfagno della Nuova Zelanda non più competitivo.

Lo conosco molto bene perchè viene usato per acclimatare le orchidee appena uscite dai flask ed alcuni produttori lo usano fino a pianta adulta.

La caratteristica è la fibra lunga ed una certa azione antibiotica che difendeva le piantine appena uscite dall' ambiente sterile della bottiglia da laboratorio (flask)

Mi pare di aver letto che qualche allevatore lo ha usato per Aphyo e Fp. che preferiscono mop di fondo in effetti il diametro dello sfagno e la sua lunghezza ben si adatterebbero a questa funzione
[/color][/color]

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Killifish Annuali / Re: Fibra di cocco e altri substrati
« il: 01 Luglio, 2010, 12:50:10  »
Ho visto che si parla di fibra di cocco da utilizzarsi come substrato di deposizione per annuali in altri topic non esattamente dedicati allo scopo e allora ho deciso di aprire un nuovo post.
Il substrato classico per eccellenza è la torba ma nel corso degli anni si sona fatti alcuni esperiementi per trovarne uno migliore o più simile ai substrati orginali.
Allo stato attuale delle cose nessuno di quelli utilizzati si avvicina minimamente a quello naturare.
Ma andiamo con ordine.
Torba OK
Fibra di cocco NO OK (Non trattiene abbasatanza l'umidità)

Roberto se vai al link che ho segnalato e guardi bene le foto magari io mi riferisco alla "fibra" quando magari si tratta di "granulato" ... il libro di Dalton , che gentilmente mi hai venduto, a pagina 45 riferisce della Fibra di Cocco raccomandando che sia triturata ... forse é il granulato a cui ti riferisci ?

In un sito francese ho trovato chi usava la fibra esterna delle Palme NON da cocco , una fibra tipo garza che si puó raccogliere lungo il tronco, tra le foglie recise ... certo bisognerebbe raccoglierla non dove esiste un'alta circolazione veicolare per la quantitá di piombo depositata su tutto il tronco

In siti web brasiliani e nel libro di Dalton si citano anche lo Sfagno ed il Xaxim : la fibra della "Felce arborea" che ha caratteristiche di notevole resistenza ma acidifica notevolmente ...ed aggiungo sono specie protette che non dovrebbero essere disponibili alla vendita in EU.

Per quanto riguarda la capacitá di trattenere umiditá , a paritá di umiditá iniziale, immagino dipenderá ANCHE dalla porositá della plastica del sacchetto, dalla luogo ed alla temperatura di conservazione, etc

Credo anche che non dovremmo stroncare "proposte di soluzioni alterne", probabilmente alcuni si troveranno meglio con una soluzione-materiale ed altri con un altro, idem per il contenitore.

Tornando a Dalton : suggerisce che la migliore soluzione sta in una stratificazione progressiva per densitá dove i materiali piú leggeri restano in alto e quelli piú pesanti in basso ..riproducendo al meglio le condizioni naturali






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Killifish Annuali / Re: sex ratio dei simpsonichthys whitei
« il: 29 Giugno, 2010, 19:10:23  »
Esistono molti studi scientifici sulla sex ratio in rettili, in particolare tartarughe marine, coccodrilli ed iguana verde.
Da quel poco che ricordo la temperatura e forse la umidità determinava la sex ratio ...ed i pesci non sono poi lontanissimi dai rettili in termini evolutivi.

Poi cè il "cambio di sesso" isolando due pesci dello stesso sesso ... dobbiamo sempre ricordare che la soravvivenza della specie è l' obbiettivo primordiale.

My two cents, Dario

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