31
Killifish Annuali / Re: Nothobranchius Guentheri Zanzibar
« il: 23 Luglio, 2010, 16:00:16 »ma come fa a soffocare un pesce?
credo che succeda quando non riesce a far passare abbastanza acqua attraverso le branchie
Questa sezione ti permette di visualizzare tutti i post inviati da questo utente. N.B: puoi vedere solo i post relativi alle aree dove hai l'accesso.
ma come fa a soffocare un pesce?
Per "pipetta" intendi quelle tipo contagocce o una siringa?
...perchè anche le siringhe per es. da 60ml hanno all'inizio una parte più fina che volendo si può tagliare, quindi proverò così...
no, a dire il vero sono passati solo 3 giorni...
Per spostarli io proverei ad usare un cucchiaio, perchè con la siringa non mi fido.
[/quote
prova con una pipetta di plastica, tagli la parte troppo sottile e se ancora non ti fidi applichi un pezzo di tubetto per l' aria che ha un diametro superiore ... per esercitarti alla caccia all' avanotto prova con un pezzettino di torba ...poi cominci a fare la posta agli avanotti muovendoti lentamente e parlandogli dolcemente ... è molto divertente.
buona caccia
Da quello che ricordo dovrebbero essere di Oscar Sanchez Diezma. La location dovrebbe essere o Barra de Sao Joa o Inoha.
la porosa è un impiccio se, come me, si aspirano i naupli direttamente dal tubo, avendo ovviamente cura di farlo stare ben fermo nel tappo della bottiglia rovesciata, ma non credo che sia deleterio in altro modo
Io sapevo che la porosa non andava messa...
mi sono convertito allo schiuditoio con bottiglia+areatore
Chi di voi lo usa?
Non credo che la cosa sia molto praticabile. O almeno lo è se qualcuno ha un immenso tempo da perdere.
In una buona vasca da riproduzione con qualche decina di esemplari le uova deposte possono essere anche centinaia.
Temo che stiamo perdendo il filo del discorso e non sono sicuro che siano molti gli appassionati con "buone vasche di riproduzione con qualche decina di esemplari" ... se poi le torbe vengono raccolte ogni tre settimane magari le uova saranno migliaia ... e allora ?
Stavamo valutando la POSSIBILITA' che le uova vengano conservate in un supporto DIVERSO da quello usato per la deposizione pensando al Manuale per i neofiti (come me) quindi immaginiamo una vaschetta ed una coppia di riproduttori ed un contenitore con la fibra.
Non ho dubbi che l' appassionato cercherà le uova e le contarà, forse non lo farà sempre e forse non lo farà per sempre ma certamente non la cosiderarà una "immensa perdita di tempo"
Personalmente non mi sono mai messo a contare le uova e per estrarle e metterle da un'altra parte nemmeno quando le ho vendute. Mi sono limitato a constatare che risucivo a contare almeno 20 uova in 5 minuti, questo significa che in un sacchetto WS ce ne sono almento tre volte tante.
Didier (che le vende) ha enormi sacchetti pieni di torba (e uova) e le separa (le conta) al momento di proporle per la vendita e usa (poca) della stessa torba di incubazione.
La mia opinione è sempre stata quella di rendere le cose più semplici possibili perchè la troppa complicazione il troppo tempo speso dietro a quello che dovrebbe essere una passione o un hobby se vogliamo possono trasformarlo in una ossessione oppure in una dismissione.
Roberto
Sinceramente mi auguro che nessuno trasformi un hobby, o altra attività, in una ossessione ... ma il tempo dedicato all' hobby dovrebbe invece essere il più lungo possibile, proprio per la sua funzione terapeutica... certo che non dovremmo prenderci troppo sul serio ed avere la leggerezza di un nauplio di artemia
Detto questo credo che il compito del Manuale, perchè è di questo che dovremmo parlare, sia illustrare le varie opzioni e descrivere pro e contro sia per quanto riguarda i supporti che per quanto riguarda i contenitori e quantaltro toccherà descrivere come per esempio le belle immagini della Fibra di Palma di cui avevo già letto e che voglio sperimentare a mia volta.
Alla fine credo che la cosa più importante sia aver fatto capire le esigenze dei pesci e lasciato all' appassionato-a la dose di esperienza e la curiosità di provare altre soluzioni
Stiamo parlano di annuali. Non ci sono ruscelli e l'acqua è ferma. Nella pozza c'è erba e piante acquatiche.
Spesso la pozza non si vede nemmeno tanto si confonde con il terreno e la relativa vegetazione circorstante.
Il substrato è fango fine per il primo strato poi e' suolo compatto (che trattiene l'acqua nella depressione)
Lo strato sottostante normalmente è argilloso.
Anche per gli annuali ci sono tanti biotopi diversi , probabilmente tanti quanti sono le specie che alleviamo e queste diversità hanno contribuito a creare tante specie così diverse.
Nel Manuale sarebbe bello riuscire a rappresentare con immagini diversi habitat, giusto per dare un' idea a chi sta cominciando ed ai curiosi in generale.
La prima immagina che mi viene in mente è un servizio di "Panaque" un appasionato esploratore-allevatore del Venezuela su una nuova location di Pterolebais zonatus dove i pesci stavano in superfice, all'ombra di alberi con grandi foglie e forse stavano aspettando la caduta di qualche insetto, certo, c'erano anche piante acquatiche. Cercherò di contattarlo per chiedergli le foto
Lo scopo non e' solo quello di trattenere un minimo di umidità ma anche quello di conservare al meglio le uova evitando infestazioni fungine e batteri per quanto possibile. Quindi oltre a trattenere l'umidità deve anche resistervi evitando dannose marcescenze.
Le uova degli annuali di solito si controllano al momento dell'insacchettamento poi dopo un mese o due e infine prima della fine del presunto periodo di diapausa. Se è bene controllarle non è bene farlo troppo spesso dato che invetabilmente si altera il microclima che si è creato all'interno della busta.
non sò Filippo, l'unica cosa che ho notato è stata la muffa, per il resto non saprei, non avendo ancora provato altri substrati non ho un termine di paragone...
secondo te la muffa a cosa è dovuta? l'ho anche bollita prima di utilizzarla...
dimenticavo, su 20 uova incubate in questa fibra, ne ho salvate solo 6 dalla muffa, schiusi perfettamente sani(nessun belly) e non sò se centra ma tutti maschi...
Ha un qualcosa di simile a questo
http://www.terrarientechnik.de/images/product_images/info_images/1372_0.jpg
Ho visto che si parla di fibra di cocco da utilizzarsi come substrato di deposizione per annuali in altri topic non esattamente dedicati allo scopo e allora ho deciso di aprire un nuovo post.
Il substrato classico per eccellenza è la torba ma nel corso degli anni si sona fatti alcuni esperiementi per trovarne uno migliore o più simile ai substrati orginali.
Allo stato attuale delle cose nessuno di quelli utilizzati si avvicina minimamente a quello naturare.
Ma andiamo con ordine.
Torba OK
Fibra di cocco NO OK (Non trattiene abbasatanza l'umidità)
Roberto se vai al link che ho segnalato e guardi bene le foto magari io mi riferisco alla "fibra" quando magari si tratta di "granulato" ... il libro di Dalton , che gentilmente mi hai venduto, a pagina 45 riferisce della Fibra di Cocco raccomandando che sia triturata ... forse é il granulato a cui ti riferisci ?
In un sito francese ho trovato chi usava la fibra esterna delle Palme NON da cocco , una fibra tipo garza che si puó raccogliere lungo il tronco, tra le foglie recise ... certo bisognerebbe raccoglierla non dove esiste un'alta circolazione veicolare per la quantitá di piombo depositata su tutto il tronco
In siti web brasiliani e nel libro di Dalton si citano anche lo Sfagno ed il Xaxim : la fibra della "Felce arborea" che ha caratteristiche di notevole resistenza ma acidifica notevolmente ...ed aggiungo sono specie protette che non dovrebbero essere disponibili alla vendita in EU.
Per quanto riguarda la capacitá di trattenere umiditá , a paritá di umiditá iniziale, immagino dipenderá ANCHE dalla porositá della plastica del sacchetto, dalla luogo ed alla temperatura di conservazione, etc
Credo anche che non dovremmo stroncare "proposte di soluzioni alterne", probabilmente alcuni si troveranno meglio con una soluzione-materiale ed altri con un altro, idem per il contenitore.
Tornando a Dalton : suggerisce che la migliore soluzione sta in una stratificazione progressiva per densitá dove i materiali piú leggeri restano in alto e quelli piú pesanti in basso ..riproducendo al meglio le condizioni naturali