FORUM A.I.K.

Visualizza post

Questa sezione ti permette di visualizzare tutti i post inviati da questo utente. N.B: puoi vedere solo i post relativi alle aree dove hai l'accesso.


Post - Jeffo

Pagine: [1] 2
1
Aphanius / Aphanius in Calabria ionica?
« il: 20 Febbraio, 2022, 07:23:38  »
Buongiorno a tutti.
Ho letto il lavoro di Stefano, che ringrazio, sulla distribuzione di A. fasciatus nella nostra penisola.
Sto però cercando nella Calabria ionica (io sono ad Amendolara, vicino Trebisacce) qualche potenziale area dove trovarli. Le sedi più vicine dove è stato segnalato sono Taranto e i laghi di Messina.
Sto aspettando le autorizzazioni ma in ogni caso preleverò pochi esemplari per l’avvio di un piccolo rack.
In alternativa ci sono appassionati in zona che possono darmi animali e consigli?
Grazie a tutti
Mirko Mutalipassi

2
Killifish Prima Esperienza / Re:Hypsolebias fulminantis
« il: 14 Febbraio, 2015, 06:38:16  »
Non riesco a incorporare il video quindi vi metto il link:



I bimbi crescono, i maschi si colorano e mangiano con voracità.
Al sistema aperto ho aggiunto un filtro ad aria (quel coso orrendo che si vede in video)  ;D

3
Killifish Prima Esperienza / Re:Hypsolebias fulminantis
« il: 16 Gennaio, 2015, 18:31:32  »
Grazie! Assolutamente da provare!! :)
Al momento i miei sono in contenitori di plastica con fondo e pareti molto chiari...provvederò il prima possibile ad oscurarle.

Eh Francesco
io sono un neofita nei killi! non devi seguire le cazzate che dico  ;D
Aspettiamo qualche esperto, potrebbe essere una cosa poco utile sui killifish.
ps: le lumache mi fanno un casino paura poichè potenziali vettori di patogeni. Chi le usa ha mai visto parassiti?
Tipo Glochidi per intenderci

4
Killifish Prima Esperienza / Re:Hypsolebias fulminantis
« il: 16 Gennaio, 2015, 12:48:11  »
Anche io ho notato che un certo tipo di movimento li stimola maggiormente all'attacco...il movimento a scatti dei cyclops, ad esempio, li fa letteralmente impazzire. Per quanto riguarda il livello in cui preferiscono cacciare (basso, alto,ecc) varia da specie a specie per lo più da quello che ho potuto osservare...ma non è da escludere che assumano comportamenti differenti nelle diverse fasi di crescita. Potrebbe essere dettato magari dal fatto che gli adulti acquisiscono nel tempo che il cibo arriva dall'alto e quindi stazionano più in superficie per tale motivo?
Personalmente le Planorbarius corneus le trovo di essenziale importanza in vaschette con avannotti e nelle mie non mancano mai.
Le Physa non le trovo altrettanto efficienti.. per eguagliare il "lavoro" svolto da una Planorbarius adulta non ne basterebbero neanche una decina di Physa.
Interessante il discorso sulle pareti oscurate invece... mi spieghi meglio?

Interessante il discorso Planorbarius, sicuramente le aggiungerò.
Pareti oscurate: avere un fondo scuro su cui cacciare permette di aumentare la capacità di predazione delle larve poichè la preda si staglia su un fondo con maggior contrasto. In pratica le larve perdono meno energia per alimentarsi e quindi, teoricamente, si migliorano le fitness di accrescimento.
E' una tecnica molto usata in intensivo, su spigole e orate ad esempio, ma anche su altre specie.

5
Killifish Prima Esperienza / Re:Hypsolebias fulminantis
« il: 15 Gennaio, 2015, 16:27:04  »
solitamente è un integratore, ma ripeto l'importanza è molto sul marino, poco o niente in acqua dolce e sui killifish in particolare
quindi faccio mea culpa anche se continuo a usarlo per formazione

6
Killifish Prima Esperienza / Re:Hypsolebias fulminantis
« il: 15 Gennaio, 2015, 16:13:49  »
di cosa si tratta?

Acidi grassi polinsaturi omega 3 e 6. Venendo da esperienze in ambito marino questi sono molto importanti per tutta una serie di cose ma, credo, siano per nulla o poco importanti nei Killifish visto che nessuno di voi mi è parso di capire li stia utilizzando nonostante i vostri ottimi risultati. Insomma è un mio retaggio del passato!


Critiche feroci, almeno da me, non credo ne avrai. Le mie scarse conoscenze in materia non me lo consentono...
Però cerco di sfruttare le tue di conoscenze per accrescere le mie!  ;D
Figurati, ben vengano le critiche, anche feroci, se costruttive.

Tornando al discorso dell'overfeeding, come procedi? Magari non centra nulla, ma ho notato che gli avannotti mostrano comportamenti diversi nel nutrirsi a seconda di come viene gestita la somministrazione del cibo.
Cerco di spiegarmi meglio... Ho notato che se lascio a disposizione tutto il cibo che vogliono (naupli di Dafnia, microworms, enchitrei) loro tendono ad autolimitarsi e pur avendo sempre cibo a disposizione non arrivano a riempirsi fino ad avere un ventre esageratamente dilatato, cosa che invece succede quando fornisco singole somministrazioni e tra una somministrazione e l'altra non vedono alcun tipo di cibo.
Per assurdo mangiano di più quando somministro dosi che vengono consumate subito rispetto a quando hanno sempre cibo a disposizione.
Ho pensato che magari il non vedere cibo tra una somministrazione e l'altra scatena il loro qualche istinto che li induce a nutrirsi con maggiore avidità nel momento in cui viene messo a loro disposizione. Pensi sia possibile? Considerando che il mio obiettivo è avere pesci sani e non la velocità nella crescita, quale metodo a tuo parere è da preferire?

No, io ad oggi ho semplicemente dato loro tutto il cibo disponibile (mantenendo al meglio il valore di inorganico), in una, due o tre somministrazioni, cercando di non far mancare mai cibo.
Onestamente la tua osservazione è molto interessante e proverò a farci attenzione appena metterò su una grossa cultura di Cladocera.
Ci sarebbe da approfondire molto su cosa stimoli la predazione. Da quel che vedo, sono stimolati molto dal colore rosso e da un certo tipo di movimento in colonna d'acqua, nelle zone medio alte delle mie vasche di allevamento per quanto riguarda gli adulti, ma nelle zone mediobasse per quanto riguarda larve e avannotti giovani. Può darsi che siano mie pippe mentali oppure che sia specifico di questa specie e che altre specie, per quanto affini filogeneticamente o ecologicamente abbiano abitudini diverse (e non me ne sorprenderei).
Insomma interessante osservazione.
Gli accorgimenti che vorrei testare è l'utilizzo, su tre lati, di uno sfondo nero, come si usa fare in allevamenti intensivi di altre specie, e l'inserimento di Physa sp. o di altre specie di Gasteropoda come Planorbis corneus o affine, per evitare che si possa creare un "bacterial bottom", la "pappetta" di batteri e funghi sul fondo. In altre specie ovviavo a questo inconveniente utilizzando dei contenitori troncoconici, ma considerato che questi animali sono poco poco planctonici non mi sembra una grande idea.
Le lumache potrebbero alimentarsi di queste patine e rimineralizzare la sostanza organica in decomposizione, sperando che non mi facciano da vettori di parassiti.

7
Killifish Prima Esperienza / Re:Hypsolebias fulminantis
« il: 15 Gennaio, 2015, 14:38:17  »
Ah ecco, adesso la cosa inizia ad avere senso allora! Non mi era chiaro il contesto. :)
Ho sempre avuto un dubbio però su tale tecnica, non arreca danni? ci saranno anche effetti collaterali suppongo.
Per quanto riguarda la carica batterica in colonna, al di là della funzione nel ciclo dell'azoto, non è possibile che abbia anche altre funzioni sull'organismo del pesce, non so...nello sviluppo immunitario ad esempio... (parlo da ignorante ovviamente, sono solo mie supposizioni)
Cerco di spiegare meglio il mio dubbio. Siamo sicuri che un pesce allevato in quel modo(bassa carica batterica in colonna) non incontri difficoltà in acqua con carica batterica "normale" ? difficoltà che magari lo stesso pesce non incontrerebbe se fosse cresciuto con metodi "tradizionali"
Figurati, grazie a te, trovo questa discussione molto stimolante.
Se non sono indiscreto, posso chiedere che tipo di studi portate avanti?

Ciao Francesco
Nothobranchius è un buon animale modello per tutti quegli studi che richiedono di avere disponibilità di animali "vecchi" e in questo contesto , i furzeri di suddetto strain sono ancora più interessanti.
Ciò però significa che ci sono tutti i problemi annessi e connessi ad un animale del genere, cioè velocità di crescita , quantità di cibo, gestione continua dello stock ittico ecc. ecc.
Per il batterico è una domanda che mi son fatto anche io, e reputo quindi non solo azzeccatissima e molto sensata ma importante per approfondire l'allevamento di questa specie.
Il cambio è effettuato di mattina e impiega circa... 4 ore per effettuare 5 litri di cambio. Premesso che se io verso 5 litri d'acqua in 4 ore (facciamo in 5 ore per comodità) vuol dire un litro/ora... che non è per forza uguale a togliere 5 litri e metterne cinque. Quindi la mia idea è che la quantità di acqua cambiata sia leggermente inferiore. In questo modo poi, credo che vi sia effettivamente una forte diluizione della carica batterica residente in colonna, ma che di pari passo vi sia una elevatissima carica batterica sul fondo e sulla torba che può facilmente e velocemente sostituire quella dilavata.
So che la velocità di una colonia batterica aerobia autotrofa sia più lenta se paragonata a dei corrispettivi eterotrofi (e su questo si basano alcuni sistemi di gestione spinta in acquariofilia marina) ma credo che con la quantità di schifezze che butto nelle vaschette, la quantità di Artemia salina morta nonchè di integratore di PUFA n-3/n-6 (sulla cui utilità sui killi ho dei dubbi ma concedetemi qualche cazzata, è una forma/mentis di riproduzioni su organismi marini), ci siano tantissimi batteri, tra cui saprofiti, che possano ripopolare velocemente la colonna.
Insomma è una mia costruzione mentale e sono aperto a critiche feroci
Mirko Mutalipassi

8
Killifish Prima Esperienza / Re:Hypsolebias fulminantis
« il: 15 Gennaio, 2015, 14:20:02  »
per quanto mi riguarda l'OT va benissimo. Mi fa piacere aver avviato una discussione  ;D

9
Killifish Prima Esperienza / Re:Hypsolebias fulminantis
« il: 15 Gennaio, 2015, 14:02:18  »
Sulle caratteristiche dei diversi animali non mi pronuncio, sono un neofita dei Killifish.
Ho qualche esperienza di altri animali ma nei Killi solo di N. furzeri
Per il resto più o meno si, nello stesso gruppo di lavoro.

10
Killifish Prima Esperienza / Re:Hypsolebias fulminantis
« il: 15 Gennaio, 2015, 13:01:35  »
Rimango del parere che sia eccessivo, ma se si tratta di un sistema che hai già testato e con il quale ti sei trovato bene...ben venga.
Hai dati sulle varie concentrazioni di ammoniaca? che valore massimo raggiungevi non facendo cambi totali?

In passato l'allevamento veniva fatto in maniera differente con efficienza inferiore. Ho messo su questo sistema perchè, dovendo partire da zero e non essendo l'acqua filtrata un problema, era a mia opinione un sistema di buon livello.
Che vantaggio, tralasciando il discorso batterico che affronterei diversamente, nel cambiare meno acqua?
Son convinto che la Torba di fondo, in effetti, sia un substrato batterico più efficiente della colonna d'acqua ma potrei sbagliare!
grazie in ogni caso dei consigli e della bella discussione!

11
Killifish Prima Esperienza / Re:Hypsolebias fulminantis
« il: 15 Gennaio, 2015, 12:59:24  »
Anche questo mi incuriosisce molto, posso chiederti di cosa si tratta nello specifico? vantaggi? pensavo fosse una pratica per allevamento intensivo, non ne comprendo l'impiego in questo caso...

E' un impianto intensivo, in uno stabulario di ricerca. Preferisco dare ad libitum cibo alle larve in particolare, e prossimamente inizierò ad aggiungere Daphnia magna e altri Cladocera per vedere se le larve possano alimentarsi nelle 24h e non soltanto subito dopo la somministrazione.
Credo che il Dott Luca Dolfi vi abbia fatto in passato una presentazione su un'altra batteria del nostro stabulario ad una delle convention AIK. Ho visto che è su uno dei bollettini AIK

12
Killifish Prima Esperienza / Re:Hypsolebias fulminantis
« il: 15 Gennaio, 2015, 12:58:09  »
Non me ne vogliate ma colgo l'occasione che questo post mi porge per cercare di spiegare l'importanza dell'utilizzo delle terminologie corrette (non per fare il pignolo, la mia intenzione è prettamente divulgativa). Capisco che nei discorsi "correnti" non si ci soffermi troppo sull'utilizzo di una parola piuttosto di un'altra ma ci si concentri di più sui contenuti a scapito della semantica ma con un piccolo sforzo si possono coniugare le due cose ottenendo un discorso ugualmente chiaro ma al contempo semanticamente corretto a vantaggio sia prorpio che dell'interlocutore.
Nothobranchius furnzeri non è uno strain ma una specie.
Lo strain si riferisce ad una particolare zona di cattura (Gonarezhou è uno strain per esempio) o al fatto che sia impossibile definire una zona di provenienza (AS - aquarium strain). La parola inglese strain può essere tradotta come variante, forma.
Tutto questo lo scrivo perchè oltre al fatto che ci sono persone che si sbattono un sacco per pescare i killi ce ne sono altrettante che si impegnano per la descrizione scientifica (abbiamo degli esempi sul sito: vedi nuove specie) ed è un peccato non utilizzare i termini corretti anche quando si parla di tecniche di allevamento.
Il pistolotto sopra non deve essere interpretato come una critica ma solo come una esortazione, uno stimolo in più, se me lo concedete, ad inoltrarsi più profondamente  in questo piccolo grande mondo dei killi ben consci di quello che si osserva e scopre ogni gionro.

Izvinte menya i poka  (извините меня  и  пока)

La ringrazio per la precisazione
effettivamente sono stato un pochino vago... ma il termine era esatto ;D e utilizzato nel giusto contesto.
In effetti, lavoro su Nothobranchius furzeri, strain MZM 04/10 pL short strain. Ho evitato di specificare e son rimasto vago per non tediare eventuali persone alle quali forse questi numeri potevano apparire poco interessanti.
In effetti, lo strain da noi utilizzato è proprio quello a vita più breve, tralasciando i GRZ che sono uno strain particolare, con elevato inbreeding in acquario e con effetto fondatore.
Ci sono un pochino di notizie sullo Strain da noi utilizzato qui : http://journals.plos.org/plosone/article?id=10.1371/journal.pone.0003866
articolo molto interessante scritto da persone che definire geniali è dir poco.
Mirko Mutalipassi

13
Killifish Prima Esperienza / Re:Hypsolebias fulminantis
« il: 15 Gennaio, 2015, 07:58:59  »
Ciao! bella specie, e mi sembrano anche in ottima forma  :)
Stai andando bene, unica cosa...io non farei cambi totali, anche se goccia a goccia non supererei il 40/50%
Detto questo, attendiamo aggiornamenti frequenti sulla crescita!  ;)

L'acqua del cambio totale è prestabulata un giorno e come dicevo è prefiltrata. Ho fatto molti test e questo è il sistema che mi permette di gestire al meglio la concentrazione di ammoniaca da un lato ma mi permette di fare overfeeding dall'altro, contribuendo alla dieta ad Artemia salina anche una certa percentuale di uova di pesce o di aragosta che ho notato mangiano attivamente.
Diciamo che è una tecnica nata per Nothobranchius furzeri (strain a vita breve) che vuol mangiare tanto tanto e ho portato pari pari a questa specie.
Grazie a tutti per le risposte
Avete altri consigli su questa specie in particolare?

14
Killifish Prima Esperienza / Re:Hypsolebias fulminantis
« il: 14 Gennaio, 2015, 11:11:07  »





15
Killifish Prima Esperienza / Hypsolebias fulminantis
« il: 14 Gennaio, 2015, 11:08:03  »
Salve a tutti
sono un fortunato socio AIK iscritto a Piacenza 2014.
Stefano, in quella occasione, mi regalò delle uova di Hypsolebias fulminantis e ho finalmente trovato un pochino di tempo per schiuderle.
I Piccirilli son stati schiusi a fine mese scorso, alimentati con Artemia salina arricchita e con uova di pesce.
Sono allevati in un sistema semiaperto, in vasche da 5 litri circa, in cui ciclicamente vi è un cambio totale d'acqua con un sistema goccia a goccia.
L'acqua, a 250 us, è prefiltrata con prefiltro sedimenti (5/10 um) e carbone.
Temperatura dell'acqua di cambio e di allevamento è 26 °C circa.
Consigli particolari?
Mi ha stupito la dimensione della larvetta al giorno 0, decisamente più piccola delle larve di Nothobranchius furzeri.
Grazie mille
Mirko Mutalipassi


Pagine: [1] 2