FORUM A.I.K.

Hypsolebias fulminantis

Offline Jeffo

  • *
  • 17
  • 1
    • Mostra profilo
  • A.I.K. Numero: 231
Re:Hypsolebias fulminantis
« Risposta #15 il: 15 Gennaio, 2015, 14:20:02 »
per quanto mi riguarda l'OT va benissimo. Mi fa piacere aver avviato una discussione  ;D

Re:Hypsolebias fulminantis
« Risposta #16 il: 15 Gennaio, 2015, 14:29:22 »
E' un impianto intensivo, in uno stabulario di ricerca....


Ah ecco, adesso la cosa inizia ad avere senso allora! Non mi era chiaro il contesto. :)
Ho sempre avuto un dubbio però su tale tecnica, non arreca danni? ci saranno anche effetti collaterali suppongo.
Per quanto riguarda la carica batterica in colonna, al di là della funzione nel ciclo dell'azoto, non è possibile che abbia anche altre funzioni sull'organismo del pesce, non so...nello sviluppo immunitario ad esempio... (parlo da ignorante ovviamente, sono solo mie supposizioni)
Cerco di spiegare meglio il mio dubbio. Siamo sicuri che un pesce allevato in quel modo(bassa carica batterica in colonna) non incontri difficoltà in acqua con carica batterica "normale" ? difficoltà che magari lo stesso pesce non incontrerebbe se fosse cresciuto con metodi "tradizionali"
Figurati, grazie a te, trovo questa discussione molto stimolante.
Se non sono indiscreto, posso chiedere che tipo di studi portate avanti?


Offline Jeffo

  • *
  • 17
  • 1
    • Mostra profilo
  • A.I.K. Numero: 231
Re:Hypsolebias fulminantis
« Risposta #17 il: 15 Gennaio, 2015, 14:38:17 »
Ah ecco, adesso la cosa inizia ad avere senso allora! Non mi era chiaro il contesto. :)
Ho sempre avuto un dubbio però su tale tecnica, non arreca danni? ci saranno anche effetti collaterali suppongo.
Per quanto riguarda la carica batterica in colonna, al di là della funzione nel ciclo dell'azoto, non è possibile che abbia anche altre funzioni sull'organismo del pesce, non so...nello sviluppo immunitario ad esempio... (parlo da ignorante ovviamente, sono solo mie supposizioni)
Cerco di spiegare meglio il mio dubbio. Siamo sicuri che un pesce allevato in quel modo(bassa carica batterica in colonna) non incontri difficoltà in acqua con carica batterica "normale" ? difficoltà che magari lo stesso pesce non incontrerebbe se fosse cresciuto con metodi "tradizionali"
Figurati, grazie a te, trovo questa discussione molto stimolante.
Se non sono indiscreto, posso chiedere che tipo di studi portate avanti?

Ciao Francesco
Nothobranchius è un buon animale modello per tutti quegli studi che richiedono di avere disponibilità di animali "vecchi" e in questo contesto , i furzeri di suddetto strain sono ancora più interessanti.
Ciò però significa che ci sono tutti i problemi annessi e connessi ad un animale del genere, cioè velocità di crescita , quantità di cibo, gestione continua dello stock ittico ecc. ecc.
Per il batterico è una domanda che mi son fatto anche io, e reputo quindi non solo azzeccatissima e molto sensata ma importante per approfondire l'allevamento di questa specie.
Il cambio è effettuato di mattina e impiega circa... 4 ore per effettuare 5 litri di cambio. Premesso che se io verso 5 litri d'acqua in 4 ore (facciamo in 5 ore per comodità) vuol dire un litro/ora... che non è per forza uguale a togliere 5 litri e metterne cinque. Quindi la mia idea è che la quantità di acqua cambiata sia leggermente inferiore. In questo modo poi, credo che vi sia effettivamente una forte diluizione della carica batterica residente in colonna, ma che di pari passo vi sia una elevatissima carica batterica sul fondo e sulla torba che può facilmente e velocemente sostituire quella dilavata.
So che la velocità di una colonia batterica aerobia autotrofa sia più lenta se paragonata a dei corrispettivi eterotrofi (e su questo si basano alcuni sistemi di gestione spinta in acquariofilia marina) ma credo che con la quantità di schifezze che butto nelle vaschette, la quantità di Artemia salina morta nonchè di integratore di PUFA n-3/n-6 (sulla cui utilità sui killi ho dei dubbi ma concedetemi qualche cazzata, è una forma/mentis di riproduzioni su organismi marini), ci siano tantissimi batteri, tra cui saprofiti, che possano ripopolare velocemente la colonna.
Insomma è una mia costruzione mentale e sono aperto a critiche feroci
Mirko Mutalipassi

Re:Hypsolebias fulminantis
« Risposta #18 il: 15 Gennaio, 2015, 15:58:25 »
... integratore di PUFA n-3/n-6 ...

di cosa si tratta?
Critiche feroci, almeno da me, non credo ne avrai. Le mie scarse conoscenze in materia non me lo consentono...
Però cerco di sfruttare le tue di conoscenze per accrescere le mie!  ;D
Tornando al discorso dell'overfeeding, come procedi? Magari non centra nulla, ma ho notato che gli avannotti mostrano comportamenti diversi nel nutrirsi a seconda di come viene gestita la somministrazione del cibo.
Cerco di spiegarmi meglio... Ho notato che se lascio a disposizione tutto il cibo che vogliono (naupli di Dafnia, microworms, enchitrei) loro tendono ad autolimitarsi e pur avendo sempre cibo a disposizione non arrivano a riempirsi fino ad avere un ventre esageratamente dilatato, cosa che invece succede quando fornisco singole somministrazioni e tra una somministrazione e l'altra non vedono alcun tipo di cibo.
Per assurdo mangiano di più quando somministro dosi che vengono consumate subito rispetto a quando hanno sempre cibo a disposizione.
Ho pensato che magari il non vedere cibo tra una somministrazione e l'altra scatena il loro qualche istinto che li induce a nutrirsi con maggiore avidità nel momento in cui viene messo a loro disposizione. Pensi sia possibile? Considerando che il mio obiettivo è avere pesci sani e non la velocità nella crescita, quale metodo a tuo parere è da preferire?



Offline Jeffo

  • *
  • 17
  • 1
    • Mostra profilo
  • A.I.K. Numero: 231
Re:Hypsolebias fulminantis
« Risposta #19 il: 15 Gennaio, 2015, 16:13:49 »
di cosa si tratta?

Acidi grassi polinsaturi omega 3 e 6. Venendo da esperienze in ambito marino questi sono molto importanti per tutta una serie di cose ma, credo, siano per nulla o poco importanti nei Killifish visto che nessuno di voi mi è parso di capire li stia utilizzando nonostante i vostri ottimi risultati. Insomma è un mio retaggio del passato!


Critiche feroci, almeno da me, non credo ne avrai. Le mie scarse conoscenze in materia non me lo consentono...
Però cerco di sfruttare le tue di conoscenze per accrescere le mie!  ;D
Figurati, ben vengano le critiche, anche feroci, se costruttive.

Tornando al discorso dell'overfeeding, come procedi? Magari non centra nulla, ma ho notato che gli avannotti mostrano comportamenti diversi nel nutrirsi a seconda di come viene gestita la somministrazione del cibo.
Cerco di spiegarmi meglio... Ho notato che se lascio a disposizione tutto il cibo che vogliono (naupli di Dafnia, microworms, enchitrei) loro tendono ad autolimitarsi e pur avendo sempre cibo a disposizione non arrivano a riempirsi fino ad avere un ventre esageratamente dilatato, cosa che invece succede quando fornisco singole somministrazioni e tra una somministrazione e l'altra non vedono alcun tipo di cibo.
Per assurdo mangiano di più quando somministro dosi che vengono consumate subito rispetto a quando hanno sempre cibo a disposizione.
Ho pensato che magari il non vedere cibo tra una somministrazione e l'altra scatena il loro qualche istinto che li induce a nutrirsi con maggiore avidità nel momento in cui viene messo a loro disposizione. Pensi sia possibile? Considerando che il mio obiettivo è avere pesci sani e non la velocità nella crescita, quale metodo a tuo parere è da preferire?

No, io ad oggi ho semplicemente dato loro tutto il cibo disponibile (mantenendo al meglio il valore di inorganico), in una, due o tre somministrazioni, cercando di non far mancare mai cibo.
Onestamente la tua osservazione è molto interessante e proverò a farci attenzione appena metterò su una grossa cultura di Cladocera.
Ci sarebbe da approfondire molto su cosa stimoli la predazione. Da quel che vedo, sono stimolati molto dal colore rosso e da un certo tipo di movimento in colonna d'acqua, nelle zone medio alte delle mie vasche di allevamento per quanto riguarda gli adulti, ma nelle zone mediobasse per quanto riguarda larve e avannotti giovani. Può darsi che siano mie pippe mentali oppure che sia specifico di questa specie e che altre specie, per quanto affini filogeneticamente o ecologicamente abbiano abitudini diverse (e non me ne sorprenderei).
Insomma interessante osservazione.
Gli accorgimenti che vorrei testare è l'utilizzo, su tre lati, di uno sfondo nero, come si usa fare in allevamenti intensivi di altre specie, e l'inserimento di Physa sp. o di altre specie di Gasteropoda come Planorbis corneus o affine, per evitare che si possa creare un "bacterial bottom", la "pappetta" di batteri e funghi sul fondo. In altre specie ovviavo a questo inconveniente utilizzando dei contenitori troncoconici, ma considerato che questi animali sono poco poco planctonici non mi sembra una grande idea.
Le lumache potrebbero alimentarsi di queste patine e rimineralizzare la sostanza organica in decomposizione, sperando che non mi facciano da vettori di parassiti.

Offline Filippo

  • *
  • 3261
  • 4
    • Mostra profilo
  • A.I.K. Numero: 179
  • Località: Masera' di Padova
Re:Hypsolebias fulminantis
« Risposta #20 il: 15 Gennaio, 2015, 16:22:18 »
Citazione
Acidi grassi polinsaturi omega 3 e 6. Venendo da esperienze in ambito marino questi sono molto importanti per tutta una serie di cose ma, credo, siano per nulla o poco importanti nei Killifish visto che nessuno di voi mi è parso di capire li stia utilizzando nonostante i vostri ottimi risultati. Insomma è un mio retaggio del passato!

mhh molto interessante. ma fisicamente come si presenta?


«Il bel tacer non fu mai scritto»

Offline Jeffo

  • *
  • 17
  • 1
    • Mostra profilo
  • A.I.K. Numero: 231
Re:Hypsolebias fulminantis
« Risposta #21 il: 15 Gennaio, 2015, 16:27:04 »
solitamente è un integratore, ma ripeto l'importanza è molto sul marino, poco o niente in acqua dolce e sui killifish in particolare
quindi faccio mea culpa anche se continuo a usarlo per formazione

Offline Ram

  • **
  • 123
  • 0
    • Mostra profilo
  • A.I.K. Numero: 236
  • Località: Frosinone
Re:Hypsolebias fulminantis
« Risposta #22 il: 16 Gennaio, 2015, 09:39:18 »
Molto interessante, è bello avere qualcuno che affronta certi studi all'università e poi ne riferisce!

Le osservazioni sulle modalità di alimentazione e sulla carica batterica mi trovano d'accordo.
Con varie specie di pesci ho notato che gli avannotti -anche se sempre  "immersi nel cibo"- preferiscono quello appena somministrato, forse perchè più attivo?
Sui pesci allevati in carenza di carica batterica, o con carica al minimo, mi trovo sempre in dubbio: poi dico che è meglio non comprarli perchè in vasche "normali" si ammalano e non reggono gli stress. Poi se ci sono motivi di studio pr allevarli in ambienti sterili è un'altro paio di maniche :D
« Ultima modifica: 16 Gennaio, 2015, 09:43:20 da Ram »

Re:Hypsolebias fulminantis
« Risposta #23 il: 16 Gennaio, 2015, 12:19:09 »
Acidi grassi polinsaturi omega 3 e 6. Venendo da esperienze in ambito marino questi sono molto importanti per tutta una serie di cose ma, credo, siano per nulla o poco importanti nei Killifish visto che nessuno di voi mi è parso di capire li stia utilizzando nonostante i vostri ottimi risultati. Insomma è un mio retaggio del passato!

Figurati, ben vengano le critiche, anche feroci, se costruttive.

No, io ad oggi ho semplicemente dato loro tutto il cibo disponibile (mantenendo al meglio il valore di inorganico), in una, due o tre somministrazioni, cercando di non far mancare mai cibo.
Onestamente la tua osservazione è molto interessante e proverò a farci attenzione appena metterò su una grossa cultura di Cladocera.
Ci sarebbe da approfondire molto su cosa stimoli la predazione. Da quel che vedo, sono stimolati molto dal colore rosso e da un certo tipo di movimento in colonna d'acqua, nelle zone medio alte delle mie vasche di allevamento per quanto riguarda gli adulti, ma nelle zone mediobasse per quanto riguarda larve e avannotti giovani. Può darsi che siano mie pippe mentali oppure che sia specifico di questa specie e che altre specie, per quanto affini filogeneticamente o ecologicamente abbiano abitudini diverse (e non me ne sorprenderei).
Insomma interessante osservazione.
Gli accorgimenti che vorrei testare è l'utilizzo, su tre lati, di uno sfondo nero, come si usa fare in allevamenti intensivi di altre specie, e l'inserimento di Physa sp. o di altre specie di Gasteropoda come Planorbis corneus o affine, per evitare che si possa creare un "bacterial bottom", la "pappetta" di batteri e funghi sul fondo. In altre specie ovviavo a questo inconveniente utilizzando dei contenitori troncoconici, ma considerato che questi animali sono poco poco planctonici non mi sembra una grande idea.
Le lumache potrebbero alimentarsi di queste patine e rimineralizzare la sostanza organica in decomposizione, sperando che non mi facciano da vettori di parassiti.

Anche io ho notato che un certo tipo di movimento li stimola maggiormente all'attacco...il movimento a scatti dei cyclops, ad esempio, li fa letteralmente impazzire. Per quanto riguarda il livello in cui preferiscono cacciare (basso, alto,ecc) varia da specie a specie per lo più da quello che ho potuto osservare...ma non è da escludere che assumano comportamenti differenti nelle diverse fasi di crescita. Potrebbe essere dettato magari dal fatto che gli adulti acquisiscono nel tempo che il cibo arriva dall'alto e quindi stazionano più in superficie per tale motivo?
Personalmente le Planorbarius corneus le trovo di essenziale importanza in vaschette con avannotti e nelle mie non mancano mai.
Le Physa non le trovo altrettanto efficienti.. per eguagliare il "lavoro" svolto da una Planorbarius adulta non ne basterebbero neanche una decina di Physa.
Interessante il discorso sulle pareti oscurate invece... mi spieghi meglio?

Offline Jeffo

  • *
  • 17
  • 1
    • Mostra profilo
  • A.I.K. Numero: 231
Re:Hypsolebias fulminantis
« Risposta #24 il: 16 Gennaio, 2015, 12:48:11 »
Anche io ho notato che un certo tipo di movimento li stimola maggiormente all'attacco...il movimento a scatti dei cyclops, ad esempio, li fa letteralmente impazzire. Per quanto riguarda il livello in cui preferiscono cacciare (basso, alto,ecc) varia da specie a specie per lo più da quello che ho potuto osservare...ma non è da escludere che assumano comportamenti differenti nelle diverse fasi di crescita. Potrebbe essere dettato magari dal fatto che gli adulti acquisiscono nel tempo che il cibo arriva dall'alto e quindi stazionano più in superficie per tale motivo?
Personalmente le Planorbarius corneus le trovo di essenziale importanza in vaschette con avannotti e nelle mie non mancano mai.
Le Physa non le trovo altrettanto efficienti.. per eguagliare il "lavoro" svolto da una Planorbarius adulta non ne basterebbero neanche una decina di Physa.
Interessante il discorso sulle pareti oscurate invece... mi spieghi meglio?

Interessante il discorso Planorbarius, sicuramente le aggiungerò.
Pareti oscurate: avere un fondo scuro su cui cacciare permette di aumentare la capacità di predazione delle larve poichè la preda si staglia su un fondo con maggior contrasto. In pratica le larve perdono meno energia per alimentarsi e quindi, teoricamente, si migliorano le fitness di accrescimento.
E' una tecnica molto usata in intensivo, su spigole e orate ad esempio, ma anche su altre specie.
« Ultima modifica: 16 Gennaio, 2015, 13:09:12 da Jeffo »

Re:Hypsolebias fulminantis
« Risposta #25 il: 16 Gennaio, 2015, 18:22:01 »
...Pareti oscurate: avere un fondo scuro su cui cacciare permette di aumentare la capacità di predazione delle larve poichè la preda si staglia su un fondo con maggior contrasto. In pratica le larve perdono meno energia per alimentarsi e quindi, teoricamente, si migliorano le fitness di accrescimento.
E' una tecnica molto usata in intensivo, su spigole e orate ad esempio, ma anche su altre specie.

Grazie! Assolutamente da provare!! :)
Al momento i miei sono in contenitori di plastica con fondo e pareti molto chiari...provvederò il prima possibile ad oscurarle.

Offline Jeffo

  • *
  • 17
  • 1
    • Mostra profilo
  • A.I.K. Numero: 231
Re:Hypsolebias fulminantis
« Risposta #26 il: 16 Gennaio, 2015, 18:31:32 »
Grazie! Assolutamente da provare!! :)
Al momento i miei sono in contenitori di plastica con fondo e pareti molto chiari...provvederò il prima possibile ad oscurarle.

Eh Francesco
io sono un neofita nei killi! non devi seguire le cazzate che dico  ;D
Aspettiamo qualche esperto, potrebbe essere una cosa poco utile sui killifish.
ps: le lumache mi fanno un casino paura poichè potenziali vettori di patogeni. Chi le usa ha mai visto parassiti?
Tipo Glochidi per intenderci

Re:Hypsolebias fulminantis
« Risposta #27 il: 16 Gennaio, 2015, 20:57:12 »
L'unico modo per sapere se è utile o meno...è provare!  ;)
Per quanto riguarda le Planorbarius io sono dell'idea che ok che chiocciole in natura possono essere vettori di ogni cosa, ma le mie ad esempio, che le ho in vasta da innumerevoli generazioni(considera che le presi un 5-6 anni fa, se non di più) non ho nessuna preoccupazione nell'inserirle in vaschette con avannotti.
Ovvio che se si trattasse di esemplari appena raccolti in natura avrei la tua stessa preoccupazione, ma se la provenienza è sicura...

Offline Jeffo

  • *
  • 17
  • 1
    • Mostra profilo
  • A.I.K. Numero: 231
Re:Hypsolebias fulminantis
« Risposta #28 il: 14 Febbraio, 2015, 06:38:16 »
Non riesco a incorporare il video quindi vi metto il link:



I bimbi crescono, i maschi si colorano e mangiano con voracità.
Al sistema aperto ho aggiunto un filtro ad aria (quel coso orrendo che si vede in video)  ;D

Offline Filippo

  • *
  • 3261
  • 4
    • Mostra profilo
  • A.I.K. Numero: 179
  • Località: Masera' di Padova
Re:Hypsolebias fulminantis
« Risposta #29 il: 14 Febbraio, 2015, 11:01:03 »
Citazione
Non riesco a incorporare il video quindi vi metto il link

E' corretto cos'ì .. si può linkare non caricare  :(


Citazione
I bimbi crescono, i maschi si colorano e mangiano con voracità.

bene bene. Non vedo l'ora di vedere una bella foto (o un video) da adulti di questi splendidi killi


«Il bel tacer non fu mai scritto»