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Fibra di cocco e altri substrati

Offline Jacopo

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Re: Fibra di cocco e altri substrati
« Risposta #15 il: 02 Luglio, 2010, 16:25:28 »
Tra l'altro un altro difetto del cocco è il fatto di essere a pH neutro, e quindi non garantisce quelle qualità antimicrobiche e antifungine della torba.

Offline Dario

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Re: Fibra di cocco e altri substrati
« Risposta #16 il: 02 Luglio, 2010, 20:12:25 »
Stiamo parlano di annuali. Non ci sono ruscelli e l'acqua è ferma. Nella pozza c'è erba e piante acquatiche.
Spesso la pozza non si vede nemmeno tanto si confonde con il terreno e la relativa vegetazione circorstante.
Il substrato è fango fine per il primo strato poi e' suolo compatto (che trattiene l'acqua nella depressione)
Lo strato sottostante normalmente è argilloso.

Anche per gli annuali ci sono tanti biotopi diversi , probabilmente tanti quanti sono le specie che alleviamo e queste diversità hanno contribuito a creare tante specie così diverse.

Nel Manuale sarebbe bello riuscire a rappresentare con immagini diversi habitat, giusto per dare un' idea a chi sta cominciando ed ai curiosi in generale.

La prima immagina che mi viene in mente è un servizio di "Panaque" un appasionato esploratore-allevatore del Venezuela su una nuova location di Pterolebais zonatus dove i pesci stavano in superfice, all'ombra di alberi con grandi foglie e forse stavano aspettando la caduta di qualche insetto, certo, c'erano anche piante acquatiche. Cercherò di contattarlo per chiedergli le foto


Lo scopo non e' solo quello di trattenere un minimo di umidità ma anche quello di conservare al meglio le uova evitando infestazioni fungine e batteri per quanto possibile. Quindi oltre a trattenere l'umidità deve anche resistervi evitando dannose marcescenze.
Le uova degli annuali di solito si controllano al momento dell'insacchettamento poi dopo un mese o due e infine prima della fine del presunto periodo di diapausa. Se è bene controllarle non è bene farlo troppo spesso dato che invetabilmente si altera il microclima che si è creato all'interno della busta.

La distinzione che proponevo 'e tra substrato di deposizione che dovrebbe essere il più naturale e stimolante possibile e quello per conservare le uova che deve essere il più funzionale possibile. Oggi ho raccolto la prima "fibra-truciolato di cocco" di phasianus e verificherò se è più semplice trovare le uova ...che se però non trovo magari semplicemente è perchè non ci sono  ::) ::) ::)
Carpe Si
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Dentate

Offline Dario

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Re: Fibra di cocco e altri substrati
« Risposta #17 il: 02 Luglio, 2010, 20:44:04 »
ovviamente si tratta di Gnatolebias zonatus VPS 2007

http://elkilliclub.org/foro/index.php?topic=746.0

troverete un video sul nuovo biotopo di questa specie e noterete come è esteso e variato

buona visione, Dario
Carpe Si
    Ma
Dentate

Offline Roberto

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Re: Fibra di cocco e altri substrati
« Risposta #18 il: 03 Luglio, 2010, 09:51:16 »
La distinzione che proponevo 'e tra substrato di deposizione che dovrebbe essere il più naturale e stimolante possibile e quello per conservare le uova che deve essere il più funzionale possibile. Oggi ho raccolto la prima "fibra-truciolato di cocco" di phasianus e verificherò se è più semplice trovare le uova ...che se però non trovo magari semplicemente è perchè non ci sono  ::) ::) ::)
Non credo che la cosa sia molto praticabile. O almeno lo è se qualcuno ha un immenso tempo da perdere.
In una buona vasca da riproduzione con qualche decina di esemplari le uova deposte possono essere anche centinaia. Personalmente non mi sono mai messo a contare le uova e per estrarle e metterle da un'altra parte nemmeno quando le ho vendute. Mi sono limitato a constatare che risucivo a contare almeno 20 uova in 5 minuti, questo significa che in un sacchetto WS ce ne sono almento tre volte tante.
Didier (che le vende) ha enormi sacchetti pieni di torba (e uova) e le separa (le conta) al momento di proporle per la vendita e usa (poca) della stessa torba di incubazione.
La mia opinione è sempre stata quella di rendere le cose più semplici possibili perchè la troppa complicazione il troppo tempo speso dietro a quello che dovrebbe essere una passione o un hobby se vogliamo possono trasformarlo in una ossessione oppure in una dismissione.
Roberto


Offline Dario

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Re: Fibra di cocco e altri substrati
« Risposta #19 il: 03 Luglio, 2010, 17:11:14 »
Non credo che la cosa sia molto praticabile. O almeno lo è se qualcuno ha un immenso tempo da perdere.
In una buona vasca da riproduzione con qualche decina di esemplari le uova deposte possono essere anche centinaia.

Temo che stiamo perdendo il filo del discorso e non sono sicuro che siano molti gli appassionati con "buone vasche di riproduzione con qualche decina di esemplari" ... se poi le torbe vengono raccolte ogni tre settimane magari le uova saranno migliaia ... e allora ?

Stavamo valutando la POSSIBILITA' che le uova vengano conservate in un supporto DIVERSO da quello usato per la deposizione pensando al Manuale per i neofiti (come me) quindi immaginiamo una vaschetta ed una coppia di riproduttori ed un contenitore con la fibra.

Non ho dubbi che l' appassionato cercherà le uova e le contarà, forse non lo farà sempre e forse non lo farà per sempre ma certamente non la cosiderarà una "immensa perdita di tempo"




Personalmente non mi sono mai messo a contare le uova e per estrarle e metterle da un'altra parte nemmeno quando le ho vendute. Mi sono limitato a constatare che risucivo a contare almeno 20 uova in 5 minuti, questo significa che in un sacchetto WS ce ne sono almento tre volte tante.
Didier (che le vende) ha enormi sacchetti pieni di torba (e uova) e le separa (le conta) al momento di proporle per la vendita e usa (poca) della stessa torba di incubazione.
La mia opinione è sempre stata quella di rendere le cose più semplici possibili perchè la troppa complicazione il troppo tempo speso dietro a quello che dovrebbe essere una passione o un hobby se vogliamo possono trasformarlo in una ossessione oppure in una dismissione.
Roberto

Sinceramente mi auguro che nessuno trasformi un hobby, o altra attività, in una ossessione ...  ma il tempo dedicato all' hobby dovrebbe invece essere il più lungo possibile, proprio per la sua funzione terapeutica... certo che non dovremmo prenderci troppo sul serio ed avere la leggerezza di un nauplio di artemia

Detto questo credo che il compito del Manuale, perchè è di questo che dovremmo parlare, sia illustrare le varie opzioni e descrivere pro e contro sia per quanto riguarda i supporti che per quanto riguarda i contenitori e quantaltro toccherà descrivere come per esempio le belle immagini della Fibra di Palma di cui avevo già letto e che voglio sperimentare a mia volta.

Alla fine credo che la cosa più importante sia aver fatto capire le esigenze dei pesci e lasciato all' appassionato-a la dose di esperienza e la curiosità di provare altre soluzioni


Carpe Si
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Dentate

Offline Lorenzo

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Re: Fibra di cocco e altri substrati
« Risposta #20 il: 10 Novembre, 2010, 17:05:17 »
Riporto in auge la discussione per chiedervi:dove acquistate la fibra di cocco?
prendete i panetti per i rettili oppure nei garden?
Ciao!
Lorenzo

Offline Roberto

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Re: Fibra di cocco e altri substrati
« Risposta #21 il: 12 Novembre, 2010, 10:42:54 »
Fibra di cocco è fuorviante: granulare di cocco. Sconsiglio la fibra.
Panetti per rettili ma si trovano anche nei garden.


Offline Dario

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Re: Fibra di cocco e altri substrati
« Risposta #22 il: 13 Novembre, 2010, 06:50:09 »
Riporto in auge la discussione per chiedervi:dove acquistate la fibra di cocco?
prendete i panetti per i rettili oppure nei garden?

a Milano l'ho trovato in negozi specializzati nella coltivazione idroponica e l'ho visto in qualche garden. Un panetto di cocco-peat compresso costa circa due euro e idratato ne produce circa 8-10 litri

Alcuni allevatori lo usano perché meno acido della torba classica ma asciuga rapidamente, forse troppo, Marco Vaccari lo usa mischiato con torba, scar Sanchez Diezma "liscio".

lo sto provando da 4 mesi e se il "cocco peat" non é ben lavato succede che le uova non é facile trovarle.
In particolare quelle di Pt. phasianus che sono piccole, marroncine ed hanno bisogno di molto substrato e pare abbiano sulla supefice delle uova come degli aghi/uncini capaci di trattenere il substrato rendendole quasi invisibili ... una vera pacchia contarle :-)
Carpe Si
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Dentate

Offline Jacopo

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Re: Fibra di cocco e altri substrati
« Risposta #23 il: 30 Novembre, 2010, 10:36:15 »
Ma si potrebbe provare con l'argilla raccolta in natura (magari bollita)?
Qui dalle mie parti ce n'è in abbondanza...