di Prono Marco e Solenne Alberto
Con questo breve articolo vogliamo descrivervi come ottenere facilmente un allevamento di Artemia salina adulta, cibo ottimale per i nostri amici pinnuti.
Le uova di Artemia salina, sicuramente note a tutti gli acquariofili che abbiano al loro attivo almeno una riproduzione ben gestita, si trovano facilmente nei negozi di acquariofilia dove vengono vendute sottoforma di cisti.
Si schiudono utilizzando uno schiuditoio di produzione industriale (acquisibile sempre nei negozi di acquariofilia) o autocostruendosi vaschette e/o contenitori consoni all’uso; per questi particolari rimandiamo alla lettura di un buon testo di acquariofilia. Per la schiusa è necessario preparare dell’acqua marina, utilizzando “i sali per acquario marino” (anche se molti preferiscono utilizzare del normalissimo sale da cucina), ed ottenere una densità tra 1020-1025.
Immettendo le uova nell’acqua ad una temperatura di 24-28 °C avremo, a distanza di circa 24-36 ore, i primi naupli ( 0,2 rnm) che dopo essere usciti dal guscio nuoteranno liberamente; nello schiuditoio sopravviveranno generalmente fino ad un massimo di tre giorni. In questo stadio solitamente si raccolgono con un retino finissimo, si sciacquano e si somministrano ad avannotti e piccoli pesci.
Ricordiamo che il valore nutritivo dei naupli, se non vengono alimentati, scende notevolmente dopo le prime 24-36 ore. Per ottenerne l’allevamento, oggetto del nostro articolo, è indispensabile predisporre un contenitore della capacita’ di almeno 25-30 litri; noi utilizziamo prevalentemente i box in polistirolo usati per la spedizione dei pesci (attenzione che non siano bucati).
L’acqua “marina” dovrà avere una densità compresa tra i 1035 1045. E’ indispensabile un “rodaggio” lasciando “invecchiare” l’acqua per alcuni giorni, meglio ancora se per qualche mese o per tutto l’inverno. Il contenitore può essere tenuto all’esterno tenendo presente che il range termico tollerato dall’Artemia è 6-35 °C; in un balcone o in giardino non è ovviamente necessaria l’illuminazione, mentre all’interno è probabile ed indispensabile una fonte luminosa. Attualmente stiamo sperimentando l’allevamento in casa, ma i risultati non sono molto brillanti a livello quantitativo rispetto all’allevamento esterno. La temperatura ottimale per allevamento è compresa tra i 22-28 °C. L’alimentazione delle artemie si ottiene, secondo varie possibilità, con:
1° METODO
- 45% farina di grano
- 45% farina di soia
- 10% lievito di birra in polvere
2° METODO
- 45% farina di grano
- 45% farina di soia
- 10% lievito di birra in polvere
- 5% spirulina
3° METODO
- 85% farina di grano
- 10% lievito di birra in polvere
- 5% spirulina
4° METODO
- 40% farina di grano
- 40% Hatchfry Encapsulon (Argent-USA)
- 5% spirulina;
- 5% lievito di birra in polvere;
5° METODO
- 100% Hatchfry Encapsulon (Argent-USA)
Abbiamo ottenuto risultati soddisfacenti di crescita e di riproduzione con tutti i preparati, i migliori però con il quarto ed il quinto metodo, certamente più ricchi grazie all’Hatchfry.
La quantità di cibo da somministrare è all’incirca una punta di coltello una volta al giorno; attenzione a non esagerare, è meglio somministrarne poco per evitare che la coltura degeneri.
Naturalmente il quantitativo di cibo dipende dalla produzione di artemie che necessitiamo. Nel corso delle vacanze estive, la mancata somministrazione per 15 gg. non ha prodotto danni. Queste colonie proseguono in completa autonomia e producono costantemente artemie adulte, da somministrare nei nostri acquari, che raggiungono una lunghezza di circa 10 mm.
E’ consigliabile pescarle con un retino che trattenga solo gli adulti (vanno bene per esempio i colini usati per il the), sciacquarle in acqua corrente e servirle. Vi garantiamo che la produzione è veramente eccezionale, soprattutto a livello quantitativo e l’impegno è veramente poco.
Vi salutiamo e auguriamo buon appetito ai vostri pesci che, se alimentati con questo cibo, non mancheranno di darvi notevoli soddisfazioni soprattutto per quanto riguarda la loro livrea.