(Boulenger 1911) |
Ekondo Titi. Foto concessa da Ed Pürzl |
Significato del nome | In riferimento alla bellissima pinna caudale. | ||||||||||||||||||
Prima descrizione | Boulenger G.A. 1911.
Descriptions of new African Cyprinodont Fishes. Annals & Magazine of Natural History. series 2 (8) VIII (44): 265. |
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Dimensione | 5 cm | ||||||||||||||||||
Dati meristici | D = 9-10, A = 12-13, D/A = +6-7, ll = 29-30. | ||||||||||||||||||
Cariotipo | Molto variabile. Scheel (1974) misurò n = 10-20, A = 20-31. | ||||||||||||||||||
Sottogeneri | Mesoaphyosemion | ||||||||||||||||||
Gruppo | A.calliurum | ||||||||||||||||||
Sinonimi |
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Popolazioni |
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Località tipo | Fornita come sud della Nigeria (Clausen 1967). | ||||||||||||||||||
Distribuzione | Sud Benin, sud Nigeria e sud ovest Cameroon. | ||||||||||||||||||
Habitat | Zone tranquille in paludi, corsi d’acqua e pozze nella foresta pluviale di pianura costiera. | ||||||||||||||||||
Caratteri distintivi | |||||||||||||||||||
Colori/Variabilità dei pattern | |||||||||||||||||||
Storia | Un passato confuso. Arnold all’inizio scrisse che provenivano dalla Sierra Leone. Boulenger scrisse che provenivano dalla Liberia.
Boulenger forni i seguenti collettori/località nel suo Catalogo del 1915
Il primi riscontri si riferiscono ad una spedizione di pesci verso Amburgo proveniente dall’Africa nel Gennaio 1908. Una seconda spedizione arrivò nel Novembre 1908. I pesci provenienti da questa spedizione sono rintracciabili in cattività fino al 1914 dopo tale anno essi persero la loro popolarità essendo rimpiazzati dai più colorati A.australe e Un’altra spedizione fu annotata da Rachow nel 1924 che fu presto perduta. Nel 1962 vennero catturati a Ijebu-Ode da Clausen che ne diede alcuni a Scheel che li riprodusse. I primi resoconti della loro introduzione nel BKA datano Aprile 1966 BKA newsletter (No.8) dove vennero all’inizio introdotti come Aphyosemion ‘species’. Si sa che erano stati allevati nell’area delle Midlands area circa 18 mesi prima. History of the synonym Panchax unicolor Ahl 1924 History of the synonym Panchax vexillifer Meinken 1929
Si pensa che Meinken abbia usato un maschio ed una femmina per la sua descrizione della specie. Provenivano da una grande importazione dall’Africa eseguita da Platy-Tischrunde di Hamburg. Meinken considerò questa specie essere correlata con Fp.oeseri. Il nome vexillifer è stato erroneamente usato in svariate pubblicazioni incluso The Aquarium (Innes). 33. (11). 1964 (autore H.M.Selvey) e Aquar. Terr. 13. 1966 (autore H.Wilhelm). Il primo scritto sulla sua introduzione in UK si trova nel BKA Newsletter No.7, Mazo 1966 dove si afferma che nel corso di una visita ad un aquariofilo tedesco 17 Gennaio 1966 vennero cedute alcune specie incluse le uova dell’allora chiamata A.vexillifer. La confusione su vexillifer è stata vista anche in Danimarca nello stesso periodo dato che c’erano in circolazione 4 forme differenti conosciute come vexillifer. Ho avuto A.vexillifer negli anni ’70 e li ho trovato facili da riprodurre. Un articolo apparve nel BKA newsletter No. 113, Gennaio 1975 firmato da C.Turner che aiutò a confondere vexillifer e ‘Burundi’ e probabilmente condusse le due specie ad essere considerate una sola. L’articolo argomentava -‘ Approssimativamente nel 1964 una variante di Aphyosemion molto simile a Aphyosemion gardneri è stata distribuita come pesce d’acquario in Germania con il nome di Aphyosemion burundi’. Non è stata pubblicata nessuna descrizione zoologica del fenotipo ‘burundi’ dato che è certo che non proviene dal Burundi, ma molto più probabilmente da qualche zona del sud della Nigeria. Questo pesce è diffusamente conosciuto nel BKA come Aphyosemion vexillifer‘ |
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Note sull’allevamento | La specie è il tipico rappresentante delle classe che si accoppia in superficie, depoistando le uova tra la vegetazione flottante o nei mop (flottanti o affondati). Le uova vengono incubate in acqua per 10-20 giorni. Gli avannotti sono abbastanza grandi da predare nauplii di artemia.
Sterba, nel suo libro ‘Freshwater Fishes of the World’ (1962) sottolinea il fatto che alle femmine non deve essere concesso l’accoppiamento troppo presto. Una descrizione dell’accoppiamento apperve BKA newsletter No.78, Febbraio 1972 ove si afferma che l’acqua nuova deve essere evitata. La profondità dell’acqua non deve eccedere i 15 cm. La sua temperatura deve essere di 22 °C. Un articolo sulla riproduzione in BKA newsletter No.224, Aprile 1984 riguardante la popolazione di Mojuka diceva che i pesci si riproducevano bene alla temperatura di 24-25 °C ma non a 20-21 °C . I pesci preferivano deporre nella parte alta della vasca. Le uova erano piccole, chiare e luccicanti. Gli avannotti emersero dopo 12-30 giorni di incubazione in acqua e furono nutriti con infusori per i primi giorni e successivamente con microworm. Non ci sono stati problemi con i cambi d’acqua. |
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Diametro delle uova | 1.3mm | ||||||||||||||||||
Note | Questa specie è abbastanza facile da mantenere dato che sono presenti in cattività molte popolazioni. E’ una delle più facili da riprodurre e ideale per i novizi. Molti acquariofili piantumano pesantemente la vasca e lasciano che la natura segua il suo corso. Gli avannotti normalmente non vengono molestati e crescono insieme ai genitori. |
Testo originale (AIK ringrazia Tim Addis per l’autorizzazione alla traduzione e pubblicazione)